Con "Pari opportunità" si identifica il principio che regola giochi e competizioni, assicurando ai concorrenti (tutti) uguale trattamento e condizione.
Dovrebbe essere scontato dire che, soprattutto nello sport, tutti debbano avere la stessa possibilità di gareggiare, e che le uniche discriminanti valide siano il talento e le abilità dell'atleta.
LLo sport è un veicolo sociale importantissimo che consente di superare differenze di svariata natura e mediante il quale si attuano e possono essere incoraggiati anche i processi di inclusione.
Lo sport rappresenta e trasmette valori universali quali il rispetto delle regole e dell’avversario, le idee di inclusione e di gioco di squadra e non va considerato esclusivamente per i suoi aspetti agonistico e competitivo perché sempre di più lo sport si associa alla promozione della salute, del benessere sia individuale che collettivo.
Se è indubbio che lo sport femminile stia vivendo un profondo cambiamento, permangono forti discriminazioni e diseguaglianze, sia nei numeri, sia nel valore dei riconoscimenti sportivi ed economici, probabilmente in ragione di una diversa cultura dello sport e dell’attività motoria, indicata come pratica del tempo libero e non come parte fondamentale della vita di ogni individuo.
Occorre infatti rilevare che, in Italia, è ancora predominante l’idea di sport basata sul risultato, sulla competizione, sulla forza, dunque prevalentemente pensato “al maschile” e ancora oggi le donne che praticano sport devono contrastare pregiudizi e stereotipi sui concetti di femminilità e mascolinità.
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